Presentato il progetto ABA Pink, la sezione rosa di ABA che parteciperà a tutte le categorie femminili fino alla serie C.

Presenti Gaetano Laguardia, vice presidente vicario FIP e responsabile del settore femminile, passando per Carlo Bianchi, presidente ABA, fino alle personalità politiche, ovvero il sindaco di Castellanza, Mirella Cerini, e l’assessore allo sport di Legnano, Guido Bragato.
Oltre a loro, estremamente gradita la presenza di Mara Invernizzi, testimonial del progetto ABA Pink e autrice di una carriera sul parquet che parla da sé. 
Come rappresentanza delle Sangiorgese, il presidente Carlo Ponzelletti e Paolo Cresta, responsabile di tutto il progetto Pink.
A completare il tavolo degli attori protagonisti Stella Vitali e Paolo Maria Penna, rispettivamente presidente di Virtus Carroccio, presidente di San Vittore Thunder.

Il padrone di casa il presidente dei Knights, Marco Tajana. 
Un momento unico e di autentica ripartenza, per riportare il basket femminile ai livelli che merita, dando entusiasmo e, soprattutto, un’organizzazione che possa garantire di raggiungere obiettivi di un certo tipo nel medio/lungo periodo. 

Non sono mancate le considerazioni riguardanti il momento complesso che il basket femminile sta vivendo, a livello nazionale, ed è per questo motivo che la voglia di mettersi in gioco è visibilmente alta. Il primo step riguarda l’unione delle diverse società, per strutturare un settore giovanile che possa formare le giocatrici del futuro, ma anche la Serie C. Come detto, le società coinvolte saranno Legnano Knights, Sangiorgese Basket, Virtus Carroccio e San Vittore Thunder.

Grande risalto al main sponsor, Rovedalab, nella figura di Luca Roveda, che ha dimostrato fin dal primo momento di credere alla bontà del progetto e del percorso intrapreso.
Tra le domande dei giornalisti, impossibile non notare l’intervento di Toni Cappellari, che ha focalizzato l’attenzione sul concetto della non divisione. Basket maschile e femminile come una cosa sola, per ottenere i massimi risultati senza necessariamente distinguere le due categorie. Un’idea che sembra scontata, ma che in realtà richiede impegno e convinzione, così come dimostrato dalle linee guida del progetto ABA Pink.