Il ritorno all’attività agonistica rappresenta da sempre un momento cruciale della stagione. I membri dell'Area Fisico-Atletica della nostra società credono molto nel miglioramento delle qualità e delle potenzialità fisiche sul lungo periodo. 

Ripartire dopo un lungo stop, come quello causato dall'epidemia di COVID-19, rappresenta da sempre uno degli ostacoli più grandi per gli atleti e per i preparatori. L'infortunio è sempre dietro l'angolo, pronto a palesarsi sotto molteplici sfumature. Diventa quindi fondamentale rispettare delle regole e dei protocolli, stilati ovviamente da professionisti, che hanno l'obiettivo di prevenire questi incidenti, scandendo e gestendo in maniera ottimale i tempi di recupero.

I membri del nostro staff fisico-atletico, sotto la guida di un professionista esperto come Carlo Giulioni, hanno redatto un programma ad hoc per fronteggiare questa situazione, con l'obiettivo di  portare l'atleta a conseguire la forma migliore.

Di seguito riportiamo un vademecum contenente i punti cardine di questo programma:

  • Adattamento tendine rotuleo e achilleo
  • Corretto Rapporto tempo di lavoro:recupero
  • Avere pazienza.

Oggi giorno siamo sempre meno pazienti, vogliamo tutto subito e pensiamo soprattutto che i cambiamenti avvengano nel breve periodo:non potremmo fare un ragionamento più sbagliato di questo per quanto concerne la preparazione atletica.
Bisogna dare tempo e modo ai ragazzi di adattarsi agli stimoli che gli vengono somministrati quotidianamente durante le singole sedute. Se si vogliono avere dei ragazzi performanti durante la stagione è bene allora che si svolga un'ottima pre-season.

La domanda cruciale da porsi diventa dunque una sola: cosa si può fare affinché i ragazzi crescano senza interrompere la loro preparazione atletica estiva?

Conditioning
È importante mantenere un rapporto tempo di lavoro-recupero di 1 a 6 per le prime tre settimane e successivamente diminuirlo portandolo ad un livello di 1 a 4 .

Ricordiamoci che teoricamente il modello "prestative" della pallacanestro ha un rapporto di 1:1 ma, in questo preciso momento storico,  non avrebbe alcun senso portare i ragazzi a lavorare con un livello di densità ed intensità simile perché si alzerebbe troppo il rischio di incappare in un infortunio muscolare-tendineo. Inoltre, dopo un così lungo stop è giusto ricordare che i ragazzi non sarebbero nemmeno nelle condizioni mentali per poterlo sopportare.

Diventa dunque importantissimo in questa fase della stagione lavorare sulla capacità aerobica con dei lavori in linea su lunghe distanze. Per migliorare la capacità aerobica si potrebbe anche lavorare su brevi distanze come sul campo da basket.

Il problema, in quest'ultimo caso, sarebbe rappresentato dal fatto che i continui cambi di direzione e le continue contrazioni eccentriche a cui sarebbero soggetti gli atleti provocherebbero in loro importanti stress articolari. Una situazione davvero spiacevole che comporterebbe nella gran parte dei causi la pardita della continuità e il frazionamento degli allenamenti, oltre che all'aumento smisurato dei tempi "morti".

Ecco spiegato il motivo per cui, noi dell’Accademia Basket Altomilanese, durante l’estate predìligiamo sempre svolgere la preparazione sulla pista di atletica.

Si inizia sempre con ripetute su lunghe distanze, intorno agli 800 m, per poi, poco alla volta, spostarsi su tracciati di lunghezze inferiori, avvicinandoci sempre di più ad allunghi e sprint su i 100 e i 50m.

Weight training 
Per quanto riguarda il lavoro in palestra, più precisamente per gli "allenamenti contro resistenza", è importante mantenere una densità di lavoro uguale a quella applicata alla fase denominata conditioning.

In secondo luogo risulta fondamentale in questa fase della stagione lavorare con carichi intorno al 50% del massimale circa.

Per finire, in una preparazione che si voglia definire ottimale, ricopre un ruolo centrale il tempo che si dedica al miglioramento della singola tecnica di svolgimento degli esercizi .

La modalità allenante che viene privilegiata  in questo caso è quella del Circuit training così da creare uno stress sistemico e non locale. Diventa fondamentale infatti che sia la condizione generale del soggetto, e non quella di un suo singolo distretto, ad aumentare

Pliometria

Per quanto riguarda l’adattamento del tendine d'achille e rotuleo risulta fontamentale lavorare seguendo uno schema prefissato che ha l'obiettivo di preservarne l'integrità.

Di seguito elenchiamo una serie di esercizi da seguire per raggiungere l'obiettivo prefissato:

  • Esercizi di salto della corda 
  • Balzi fra i cinesini
  • Controllo dell’atterraggio mono o biarticolare

NB: la progressione ottimale, sempre nel rispetto di quanto detto in precedenza, vede l'alternarsi di diverse superfici. Si parte da un terreno "morbido" e "accogliente" come può essere un campo in erba per arrivare, poco alla volta, ad una superficie più "dura come può essere il tartan o il parquet di un campo da gioco.

Lavoro tecnico-tattico
Per finire, qualche consiglio ai tecnici per poter lavorare anche da un punto di vista cestistico nel rispetto dei protoclli appena descritti, al fine di limitare i carichi di stress articolare di cui parlavamo in precedenza. Si consiglia di lavorare su:

  • Tecnica di base
  • Equilibrio
  • Stabilità
  • Tattica tre contro zero o cinque contro zero
  • Lavori a navetta che prevedono dei cambi di direzione quasi assenti o ad angolo molto aperto 

Qui in fondo trovere la presentazione redatta da Alessandro Mungo in cui si ribadisco e si approfondiscono i concetti appena espressi.

/uploads/files/Ritorno%20all'attivit%C3%A0%20agonistica.pptx